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5 gennaio 2011 3 05 /01 /gennaio /2011 00:51

CIAO A TUTTI , MI RACCOMANDO

NON ANDATE ASSOLUTAMENTE A FARE SPESA GIOVEDI' 6 GENNAIO

 

GIORNO DELL'EPIFANIA  ANCHE SE I SUPERMERCATI HANNO APERTO .

 E' FESTA , ED E' FESTA PER TUTTI .

 E' UNO SCANDALO CHE DIANO IL PERMESSO DI TENERE APERTO I NEGOZI .

 E' VERO LA COLPA E' ANCHE DEI COMMERCIANTI PERCHE' NON E'

 

OBBLIGATORIO TENERE APERTO , MA QUEI POVERI DIPENDENTI CHE LAVORANO 
 
 IN UN CENTRO COMMERCIALE O IN UNA CATENA DI NEGOZI CHE SONO COSTRETTI AD ANDARE A LAVORARE?

 PER IL dio DENARO I COMMERCIANTI  VENDONO L'ANIMA AL DIAVOLO .

 E BADATE CHE A CASTELNOVO MONTI HANNO GIA DECISO DI TENERE APERTO IL GIORNO DI PASQUA . INCREDIBILE , E ANCOR PIU' PERCHE' IL SINDACO 
 

 E' UN CATTOLICO. DOVE ARRIVEREMO DI QUESTO PASSO?




per chi non ha seguito in questi giorni la polemica , allego un piccolo estratto delle notizie , poi valutate voi.

ciao artemio

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Polemica sui saldi, interviene la Regione: il prossimo anno non in giorno di festività
Dopo il dibattito che si è sollevato in città lo ha detto l'assessore regionale al Commercio

REGGIO EMILIA (4 gennaio 2010) - Dopo la polemica che si è scatenata a Reggio sulla data di inizio dei saldi indicata nel 6 di gennaio, il giorno dell'Epifania, una data che era stata criticata in precedenza dalla Chiesa reggiana con il vescovo Adriano Caprioli che aveva esortato i fedeli a trascorrere la ricorrenza in famiglia e poi dai sindacati che hanno preso le difese dei dipendenti invitando i clienti a boicottare i negozi, ora interviene l'assessore regionale al Commercio Maurizio Melucci. L'assessore ha ricordato che la data fissata è unica per tutto il Centro-Nord ed è stata concordata dall'assemblea delle Regioni, ma "che il prossimo anno verrà proposto un giorno che non coincida con una festività. Prendendo atto del dibattito che si è sviluppato". 

LO SCIOPERO - "Il Comune ha introdotto la possibilità, quasi forzata, di aprire i negozi anche nel giorno dell’Epifania per iniziare i saldi. Noi abbiamo introdotto la facoltà di non presentarsi al lavoro in questo giorno di festa senza avere nessun tipo di sanzione".
I sindacati si schierano contro il Comune e la Regione in questa lotta all’ultimo sconto che è diventata l’argomento della settimana: Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil hanno infatti proclamato uno sciopero provinciale per la giornata di giovedì prossimo e invitano tutti i commercianti ad aderire per salvare il valore delle festività, come già aveva fatto il vescovo Adriano Caprioli.

IL MONITO  DEL VESCOVO - Le parole del vescovo Adriano Caprioli: "Esprimo la mia solidarietà ai lavoratori del commercio, e in particolare alle giovani madri, che per non perdere il posto di lavoro sono costretti a lavorare nei giorni festivi". E la pesante critica: "Si vuole violare il diritto naturale alla festa come tempo per la famiglia e, purtroppo, educare la clientela a fare gli acquisti nelle giornate di festa". Ma si sa che, al giorno d’oggi, al dio denaro pochi sanno dire di no. E che sia o meno un giorno di festa non importa (quasi) a nessuno.

ATTEGGIAMENTO FUORI LUOGO - In merito allo sciopero dei lavoratori dipendenti del commercio proclamato dai sindacati per il 6 gennaio, in coincidenza con l’inizio dei saldi invernali, Donatella Prampolini di Confcommercio, Rodolfo Manotti di Confartigianato, Tristano Mussini di Cna ed Ermes Anigoni di Confesercenti ritengono doverose alcune brevi note di replica. "Gli attuali meccanismi che disciplinano in senso marcatamente liberista le aperture domenicali e festive dei negozi sono il l’andamento in chiaroscuro delle vendite natalizie". "Da ultimo, giova ricordare che l’apertura del 6 gennaio verrà defalcata dalle otto domeniche e festività in cui, ai sensi del “decreto Bersani”, è possibile derogare all’obbligo di chiusura". "Per questi motivi, non possiamo che condannare l’atteggiamento dei sindacati dei lavoratori, ritenendolo totalmente fuori luogo, in questo particolare frangente economico".

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