Overblog
Segui questo blog Administration + Create my blog
4 gennaio 2014 6 04 /01 /gennaio /2014 09:27

 

La befana vien di notte con le scarpe tutte rotte il vestito alla romana viva viva la befana .....

 

 

 

 

image005-copia-1.jpg

 

LUNEDI  6 GENNAIO 2014 

image002.gif

 

image003-copia-2.gif

image004.jpg

 

 

 

dalle ore 16,00 nel teatro parrocchiale musica e giochi per tutti i bambini in attesa dell’arrivo della Befana .

Durante la festa ci sarà anche la premiazione del concorso “Presepi in Famiglia” 

I ragazzi dell’Oratorio

 

Condividi post
Repost0
21 febbraio 2013 4 21 /02 /febbraio /2013 23:08
INCHIESTA 5/ L’aborto come scelta di povertà
A Reggio il 6,4% delle donne è una mamma sola

REGGIO EMILIA (21 febbraio 2013) - Il gruppo “InVita – Madre Teresa” nasce dall’esperienza del Cav – Centro aiuto alla vita. Rispetto ai “pro life” radicali, il Centro reggiano ha da sempre un approccio molto concreto che parte dalla constatazione del fatto che «a partire dagli anni ‘90 le famiglie monogenitoriali sono diventate una realtà in forte crescita anche in Italia. Nel 2009, 694.000 famiglie erano composte da una madre sola con uno o più figli minori» e a Reggio «il 6,4% delle donne è una mamma sola. Questi nuclei familiari, specialmente quelli stranieri, sono a rischio povertà».
In questo contesto si è pensato, nel rispetto della legge 194, che per limitare il numero degli aborti e aiutare le donne, si dovesse garantire loro una reale possibilità di scelta. Se si pensa alle donne sole e alle straniere, spiegano dal Cav «la mancanza di rete parentale e la fragilità negli eventi di passaggio (una gravidanza inattesa, la perdita del lavoro, una malattia) li rendono fortemente vulnerabili». In Emilia Romagna il 60% delle interruzioni di gravidanza sono legate alla difficile situazione economica e sociale. Infatti le complesse motivazioni che portano una donna alla Ivg (anno 2009) per lo più sono di tipo economico: le difficoltà economiche (25%) o l’assenza/perdita di lavoro (11%); la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro (33%); la pianificazione familiare che ricomprende anche il non volere figli (15%),o altri figli (32%); e infine difficoltà del rapporto di coppia (11%) o I’assenza del partner (10%).
Allo sportello del Cav si presentano una cinquantina di donne all’anno, molte le italiane. Tantissime messe nelle giuste condizioni di sostegno, affiancate per farle uscire dalla solitudine, ospitate se non avevano una casa, aiutate a trovare un lavoro e ad accudire il nascituro, hanno scelto di non abortire: dal 1993 sono nati 554 bimbi.
E se l’associazione “Non da sola” collegata alla Casa delle Donne offre rifugio da chi fugge da violenza, abusi psicologici e schiavitù economica imposta da maschi prepotenti; la cooperativa sociale “Madre Teresa” dà rifugio a chi cerca di sfuggire dalla povertà e dall’emarginazione. Il bisogno è tale che le case gestite sono ormai 4, che si affiancano alla sede di via Veneri 4 (nello stesso stabile del Cav) dove si trova anche lo studio della psicologa e uno spazio attrezzato anche per incontri protetti con i famigliari dei minori presenti nelle strutture. «Punto di raccolta delle segnalazioni e degli incontri fra responsabili di comunità – spiegano dalla coop -, è anche il luogo in cui si incontrano gli operatori dei Servizi Sociali con cui si collabora e dove si organizzano i corsi di aggiornamento e formazione per il personale educativo». 

Condividi post
Repost0
21 febbraio 2013 4 21 /02 /febbraio /2013 23:06
INCHIESTA 4/ La terapia del tortello: rinascere stando ai fornelli
Ecco come comprarne i prodotti

REGGIO EMILIA (21 febbraio 2013) - Nel laboratorio artigianale della cooperativa Perla diverse ragazze abbigliate con cuffie e grembiuloni candidi lavorano alacremente: tirano la sfoglia, stendono le strisce giallo-oro su enormi taglieri e distribuiscono il ripieno con precisione millimetrica sotto la severa supervisione di alcune “rezdore” armate di mestoli. Nello stanzone inondato di luce e di profumi (che per un reggiano sono sinonimo di casa e festa) producono migliaia di tortelli e capelletti al giorno, buonissimi, che finiscono insieme a dolci fragranti sulle tavole di alcuni refettori parrocchiali, nella lista dei prodotti del Gas (gruppo di acquisto solidale) di Reggio e nei frigoriferi di alcuni ristoranti.
Le giovani cuoche – italiane e non – fino a pochi mesi fa si trovavano in una situazione di sbando totale. Disperate perché incinte e senza un soldo in tasca; sbattute fuori di casa da mariti violenti; clandestine sfruttate dal racket; o semplicemente ragazze troppo giovani per essere capaci di prendersi cura di un bambino… Tutte sono finite a chiedere aiuto in una parrocchia, o sono state intercettate dai servizi sociali, oppure hanno incontrato un medico che le ha indirizzate in via Veneri 4. Qui, dopo aver parlato con gli operatori del Cav e del Gruppo “Madre Teresa”, hanno stretto un patto durissimo da rispettare: hanno fatto una scommessa su se stesse, sulla possibilità di risalire la china, di farcela ad essere felici e “normali” insieme ai loro bimbi.
«Vengono a frotte a chiedere sostegno – spiegano Daniela Melli con il presidente Orlandini – Noi spieghiamo l’importanza e la gioia di essere mamma, pur lasciandole libere di scegliere. Spieghiamo i loro diritti e che la gravidanza non è una malattia, anche se l’aborto nella nostra società sembra la scelta più semplice. Le orientiamo. Se la situazione è molto critica (ad esempio, con la ragazza ci sono già bimbi), attiviamo le Case che sono anche comunità educative. Nelle due strutture di prima accoglienza sono presenti educatori 24 ore al giorno. A Rivalta e Cogruzzo si fa un lavoro notevole di gestione: spesso si deve insegnare alle donne anche a relazionarsi con le altre, perché la convivenza porta alla luce l’aggressività legata a vissuti particolarmente tosti. L’educatrice diventa una sorella maggiore, oltre ad un raccordo con i servizi sociali». Accanto allo staff, una rete di volontari fa sentire meno sole le ospiti: 15 famiglie e 50 persone che partecipano alla loro vita delle e fanno accoglienza a casa propria dei bimbi. Il passaggio successivo è quello della semi-autonomia, in alloggi protetti. 
L’aspetto di vita comunitaria ha un ruolo molto importante: le donne devono cucinare a turno per tutte le altre, mediando sulle esigenze altrui, imparando a organizzare la refezione e a rispettare gli orari. Osservando quanto terapeutica fosse questa attività (tradizionalmente femminile e dunque ben accetta della maggioranza delle ospiti), “Madre Teresa” ha deciso di dar vita al laboratorio “Maninpasta” e alla coop La Perla. Per garantire uno stage formativo ad una madre, basta sottoscrivere in via Veneri 100 “buone azioni”: costano 50 euro l’una, deducibili.

Condividi post
Repost0
21 febbraio 2013 4 21 /02 /febbraio /2013 23:03
INCHIESTA 3/ La maternità come scommessa sul futuro
Dal Cav alle tagesmutter di “Piccoli Mondi”

REGGIO EMILIA (21 febbraio 2013) - La crisiI prima, la recessione poi hanno determinato la focalizzazione dell’attenzione sui problemi dell’economia e della finanza, facendo troppo spesso perderne di vista le ricadute sociali mentre il dibattito sulle politiche welfare veniva relegato alla mera accademia. Il Terzo Settore non ci sta: al suo interno ha aperto una feconda discussione sull’innovazione in relazione ai nuovi bisogni e alla necessità di ridisegnare lo Stato Sociale. In questo contesto, c’è chi ha deciso di occuparsi degli ultimi tra gli ultimi, dei soggetti più deboli e soli che rischiano oggi più che mai di precipitare in un abisso di emarginazione senza ritorno: la rete di cooperative sociali ed associazioni di volontariato sorta attorno al “Movimento per la vita” e alla coop Madre Teresa, che proprio in questo periodo ha deciso di rilanciare la sua scommessa, strutturandosi meglio come gruppo sotto la sigla di “InVita” e presentando ai reggiani un programma triennale di sviluppo. Al centro resta il sostegno alle donne che vivono in situazioni di grave disagio, la tutela della maternità (e della gravidanza), la difesa dell’infanzia. Il tutto sostenuto da una forte spinta etica verso l’accoglienza e il servizio al prossimo, che nasce dalla iniziale ispirazione cristiana delle persone che hanno dato vita al gruppo.
InVita oggi propone ai singoli e alle imprese una sfida davvero controcorrente: scommettere sul futuro e sostenere 5 progetti di sostegno a madri e bambini. Perché dalla crisi economica non si esce lasciando indietro i più fragili ma, piuttosto, stabilendo un nuovo ordine di priorità.

L’ORIGINE
Il tutto ha avuto origine dal Cav (Centro aiuto alla Vita), nato a Reggio nel 1993 per dare un aiuto psicologico, relazionale e materiale alle donne incinte che intendono portare a termine la gravidanza. Ascolto e accoglienza tanto più importanti quando il soggetto che chiede aiuto è una donna sola in difficoltà, che proviene da un contesto degradato e che magari non ha nemmeno un reddito o un luogo sicuro dove dimorare.
Spiega Lino Orlandini, presidente di Madre Teresa: «Inizialmente facemmo uno studio che ci fece capire che esisteva un grave problema relativo alle famiglie monogenitoriali: alcune di queste erano in situazioni di particolare disagio perché composte da mamme sole, spesso straniere più a rischio povertà di altre. Il 60% degli aborti in Emilia-Romagna è legato a difficili condizioni economiche. Senza rete familiare attorno, con difficoltà economiche e con una base valoriale labile, queste madri hanno difficoltà ad avere un approccio sano alla realtà: non riescono a rispettare gli impegni, non capiscono cosa devono dare al proprio figlio. Iniziammo così un percorso che istruisse queste persone alla genitorialità. I valori-cadine su cui si basa allora il nostro gruppo di coop sono proprio la famiglia e l’amore per la Vita: vita non solo in sé, quando si rifiuta l’aborto come soluzione, ma anche come percorso di crescita ed inserimento sociale sano. Il focus è la maternità». 
L’idea del Cav è molto lontana dall’assistenzialismo, anche se può dare supporto materiale ed economico: «Se ci si presenta alla nostra porta, significa che si pensa che l’aborto non è l’unica via. Così nei colloqui si spiega anche l’importanza e la gioia essere mamma. Prima il Centro era gestito esclusivamente con volontari, oggi abbiamo una struttura importante con un’educatrice formata e istruita ad hoc che offre supporto diretto e al personale».

 

IL SECONDO STEP
Dalle riflessioni sorte nel Cav, è stato fatto un secondo step con la nascita della coop “Madre Teresa” «laddove il gruppo madre-bambino, la donna sono in una situazione critica e - su segnalazione della Caritas o degli assistenti sociali – viene fatta richiesta di accoglienza in una struttura protetta». Era il 2001: oggi Madre Teresa – anche grazie al lavoro di operatori professionali - gestisce quattro case accoglienza (a Cogruzzo, Sesso, Rivalta e Roncina), che nel tempo hanno ospitato oltre 380 bimbi e 330 mamme, 45 solo nel 2010. Una struttura accoglie prevalentemente gestanti, in modo tale «da favorire una vicinanza psicologica “anti-solitudine” tra le stesse e attuare un momento relazionale importante», anche grazie alla presenza di uno o più educatori e volontari. E’ Elisa a gestire le richieste e l’abbinamento dei casi: a Rivalta e Cogruzzo, ad esempio, possono trovare accoglienza 9 nuclei famigliari con bambini. Il progetto è di educazione alla convivenza, alla genitorialità, a farsi responsabili delle proprie azioni. 
«Dalla prima accoglienza, la fase più problematica anche sul piano psicologico, si passa ad una progressiva emancipazione che deve essere trampolino dell’inserimento sociale», sottolinea il Orlandini, che poi aggiunge: «Come favorire l’inserimento di queste mamme? Il lavoro è la strada, così nel 2010 nasce la coop “La Perla” che insegna la lavorazione della pasta fresca e si occupa di commercializzazione dei prodotti gastronomici. Perché cappelletti e tortelli? Quando lavori sui prodotti alimentari, devi essere puntuale, affidabile, rispettare precise procedure e norme igienico-sanitarie. Insomma aiuta a mettere in campo in meglio di sé, è un percorso forte, funzionale poi all’inserimento: molte ragazze sono poi diventate cameriere o aiuto-cuoche. Il progetto è stato reso possibile grazie ad alcune signore reggiane che sanno cucinare molto bene: oggi i nostri prodotti sono molto apprezzati, li compra anche il Gas, e ci occupiamo di catering importanti».
Gli utili vengono reinvestiti: «Non volevamo fare il passo più lungo della gamba, l’idea è di procedere per gradi anche perché il processo produttivo non è industriale. Ora però vorremmo allargarci, distribuendo i prodotti anche ai ristoranti, e per questo proponiamo ai reggiani un progetto di allargamento del laboratorio».

 

TAGESMUTTER
Ultima nata del gruppo è la coop “Piccoli Mondi”: «Se le madri lavorano, i bambini dove stanno? Se vengono iscritti per tempo al nido, non c’è problema, ma se il bimbo nasce o arriva da noi quando le iscrizioni sono già chiuse? Abbiamo allora strutturato un gruppo di “tagesmutter”, un servizio più simile alla babysitter che all’asilo», ci spiega Daniela Melli, tra i dirigenti dei Gruppo e tagesmutter a sua volta. «Il progetto ha finalità di cura ed accoglienza, scopi sociali e non educativi, di conciliazione dei tempi famiglia-lavoro nei casi in cui, ad esempio, è necessario un supplemento di flessibilità di orari perché la mamma fa dei turni anomali (infermiere, commesse, operaie turniste, ecc) ) e non sa a chi lasciare il figlio». Già nel primo anno di vita, Piccoli Mondi ha seguito – in un’ottica di sussidiarietà con le scuole dell’infanzia e i nidi reggiani - 60 famiglie con operatori formati e preparati, spesso volontari del Cav o della Madre Teresa.

 

IL GRUPPO

Inevitabile, per ottimizzare le sinergie, la nascita di un gruppo strutturato - “InVita” – che con la supervisione di Unioncoop coordina le altre attività e oggi cerca di sensibilizzare il territorio. «Il sostegno pubblico è in calo, e noi senza amici facciamo fatica ad andare avanti». Per questo si è deciso di creare un “Fondo di Dotazione” per «mantenere l’efficienza e la qualità degli interventi; si tratta di un fondo le cui finalità si identificano con quelle della rete, che lo utilizza per perseguire precise finalità». Inoltre vi è la necessità di «sostenere alcuni progetti innovativi che possano continuare l’opera di inclusione sociale. Si tratta di risorse le cui disponibilità vengono utilizzate solo per sostenere i progetti che rientrano nei settori stabiliti». Spiegano gli operatori: «Abbiamo bisogno di sostegno, non solo in termini economici: si pensi solo cosa comporta mantenere in efficienza le case, oppure donare pannolini e latte artificiale tramite il Cav, ma anche creare progetti innovativi. La Caritas e i servizi sociali ci segnalano sempre più casi, e noi vorremmo dunque potenziare e ampliare i nostre attività». Per andare avanti «abbiamo bisogno di 250mila euro, ma sino ad ora ne abbiamo raccolti solo la metà. Così vogliamo coinvolgere la gente e gli imprenditori in questa scommessa per migliorare la società»

Condividi post
Repost0
21 febbraio 2013 4 21 /02 /febbraio /2013 23:00
INCHIESTA 2/ Dare solidità alla solidarietà
Il gruppo ha bisogno di 125mila euro annui per realizzare i suoi progetti

REGGIO EMILIA (21 febbraio 2013) - Da quando nel 1993 il Cav aprì le sue porte per la prima volta molte cose sono cambiate nelle realtà che oggi si riuniscono sotto la sigla “InVita”. Passata la fase del puro volontariato, si è passati ad una progressiva professionalizzazione degli interventi e delle attività, per dare risposte sempre più adeguate ai bisogni di madri (a Reggio il 6,4% delle donne è una mamma sola) e famiglie in difficoltà. Negli uffici s’incontrano persone come Elisa Bianchi e Daniela Melli che, alla spinta etica, uniscono competenze professionali specifiche. Allo stesso modo, dalla raccolta di aiuti si è passati ad una analisi dettagliata dei costi e delle necessità.
E così ci si è resi conto che «la complessità del bisogno è tale che non è più sufficiente operare da soli, serve una risposta di rete. Accogliere una donna in gravidanza richiede una disponibilità a realizzare un progetto articolato. InVita intende così costituire un Fondo di Dotazione, grazie al quale garantirsi le risorse per condurre il proprio lavoro in autonomia». Melli ci spiega che ogni anno il gruppo raccoglie e utilizza circa 250mila euro: la metà sono certi (trasferimenti da fondazioni, da enti morali ecc.), gli altri non sono prevedibili. 
L’obiettivo del Fondo è di raccogliere 125mila euro: «Sarà costituito da quote nominali del valore di mille, 5mila, 10mila euro e superiori a 10mila euro, su base triennale». Questi “azionisti” potranno «partecipare all’incontro annuale di Presidenza», e chi contribuirà con un minimo di 10mila euro siederà nel Comitato d’indirizzo. 
Vi sono poi 4 progetti innovativi messi a budget, per un totale di 120.750 euro in un anno: “Laboriamo” della coop “La Perla” prevede stage formativi per 5 mamme (400 euro mensili a mamma). Piccoli Mondi chiede di finanziare «borse di sostegno a 5 bambini di famiglie in difficoltà» (900 euro a bambino per un trimestre). Il Cav intende offrire «sostegno economico, educativo e psicologico per 10 mamme con gravidanze difficili» (2.400 euro a donna per un anno). Infine, la coop “Madre Teresa” con il progetto “Gocce di Vita” vuole accogliere 5 nuclei mamma-bambino non segnalati dai servizi sociali (10.950 euro per un anno per ogni nucleo). 

Condividi post
Repost0
21 febbraio 2013 4 21 /02 /febbraio /2013 22:56
CITTA
   
INCHIESTA 1/ Dal volontariato ai premi per l’efficienza
Bastano 50 euro per diventare “azionisti” e ridare il sorriso ad un bimbo reggiano, adottandolo

di Francesca Chilloni

 

REGGIO EMILIA (21 febbraio 2013) - Il gruppo “InVita” mette in rete di tre coop sociali (“Madre Teresa”, “La Perla” e “Piccoli Mondi”) e l’associazione onlus Cav, coordinandone l’attività e cercando di sensibilizzare il territorio. «In una fase di calo dei trasferimenti pubblici, non si va avanti se non si è strutturati ed efficienti – afferma il presidente Lino Orlandini (nella foto)– Per sviluppare i nostri progetti servono 250mila euro, attualmente ne abbiamo la metà. Per questo abbiamo deciso di spiegare meglio ai reggiani cosa facciamo – i nostri interlocutori abituali sono i servizi sociali e la Caritas – e perché siamo importanti. Vogliamo continuare ad accogliere le emergenze, così con Daniela Melli abbiamo strutturato un progetto di “fund raising”, inaugurato dalla cena di beneficenza a Villa Venturini-Baldini: abbiamo chiesto ai partecipanti di versare almeno 200 euro. Era una cifra importante, prima di farlo abbiamo riflettuto a lungo: poi ci siamo lanciati, e alla cena sono arrivate ben 200 persone, alle quali abbiamo servito i tortelli prodotti dalle nostre mamme. E’ andata benissimo: abbiamo raccolto abbastanza soldi per inserire varie donne».
Dopo la cena, InVita ha deciso di «costituire un Fondo di Dotazione, grazie al quale garantirsi le risorse per condurre il proprio lavoro in autonomia» e ha chiesto alle coop aderenti di mettere nero su bianco le loro priorità, al fine di creare una serie di azioni mirate e di progetti da presentare al territorio. Un’attività che ha portato, ad esempio, alla vincita del Premio Unicredit: ben 100mila euro che serviranno, in parte, per ampliare il laboratorio artigianale gastronomico de “La Perla”, oggi ancora ospitata nella stessa palazzina del Cav, in via Veneri, nel quartiere di Santa Croce.
Cosa possono fare i reggiani?
Ci sono due livelli d’intervento, ci spiegano Melli e Orlandini. «Il singolo può, ad esempio, offrirci un po’ del suo tempo e delle sue competenze per aiutarci. Oppure può sottoscrivere una “azione di solidartietà”, che ovviamente non sono quote ma “attestati” con un valore affettivo. Costano 50 euro: con duecento azioni si può sostenere per un anno il reinserimento sociale e professionale di un nucleo madre-bambino non segnalato dai servizi. Con cento si può dare uno stage formativo ad una mamma accolta presso una delle nostre case, con 60 azioni si può offrire una borsa di sostegno a tre bambini di famiglie in difficoltà». 
Insomma, si tratta di «un’adozione di vicinanza»: «Gli “azionisti” verranno coinvolti direttamente, intendiamo fare incontri per far toccare con mano cosa abbiamo fatto con i loro soldi. Dietro ai progetti ci sono persone. E così, magari, potenzieremo la rete dei volontari». Ma si può sostenere il gruppo anche comprando i tortelli, magari per il catering di una festa di matrimonio.
Un secondo livello di azioni è rivolto alle aziende, alle quali viene chiesto di creare una sorta di partnership che dia anche una visibilità nuova all’azienda o al professionista stesso. «Ad esempio, un dentista può visitare gratuitamente i bambini. Abbiamo in questo senso stretto una relazione importante con il Rotary di Reggio, e abbiamo creato un evento apposta per loro, nella Casa di Rivalta, dove hanno potuto conoscere di persona la nostra realtà. Moltissimi conoscono il Cav, ma non sanno cosa succede dopo a quelle madri in difficoltà che scelgono di tenere il loro bambino. Sappiamo che anche per imprenditori e professionisti c’è un’emergenza economica; noi diciamo solamente che il problema sociale è di tutti: migliorare la società reggiana, è migliorarla per tutti. La nostra è una grande scommessa». 

Condividi post
Repost0
14 novembre 2012 3 14 /11 /novembre /2012 08:04

 

 

 

 

img326-copia-1.jpg

 

 

 

image003.gif

Condividi post
Repost0
18 ottobre 2012 4 18 /10 /ottobre /2012 07:37

 

Carissimi amici , vi

 

 

aspettiamo TUTTI 

 

Domenica

 

 

a questo interessante

 

pomeriggio

 

 

Forza, venite gente. 

 

 

 img318

 

 

 

 

 

 

Condividi post
Repost0
19 giugno 2012 2 19 /06 /giugno /2012 22:52
Di  Lorenzo Alvaro

Terremoto. 

La raccolta ferma sui 20 milioni

 

 

19 giugno 2012

Continua il monitoraggio delle donazioni da privati su Vita.it. Scarica il report in pdf

La cifra esatta della raccolta è 20.404.698 di euro. Il totale si riferisce ai fondi, di cui siamo riusciti, insieme ad Assif - Associazione Italiana Fundraiser, ad avere notizia, donati dai cittadini italiani per il terremoto dell’Emilia Romagna. In tutto, ad oggi, abbiamo censito oltre 20 raccolte fondi. Molte realtà però non stanno tenendo o non hanno ancora aggiornato la contabilità. Ve ne daremo conto nei prossimi giorni in un conteggio quotidiano.

È di oggi il primo dato ufficilae della colletta organizzata dalla Conferenza Episcopale Italiana per la Caritas. Una raccolta che parte subito forte con 1.400.000 di euro.  

Degli oltre 20 milioni di euro, 12.722.944  sono quelli “promessi” dalla Protezione civile attraverso gli sms solidali inviati al numero 45500 (il dato aggiornato qui). La raccolta verrà chiusa il 10 luglio 2012. La sottoscrizione sarà interamente devoluta alla popolazioni colpite dal terremoto. In base agli accordi con i gestori della telefonia mobile il numero verde rimarrà attivio sino al 26 giugno (a meno di proroghe). Questo è il canale istituzionale, il più “famoso” a cui però si sono affiancate, col passare dei giorni, tante altre iniziative di solidarietà promosse da realtà del non profit, del privato sociale, del’informazione e dell’impresa. 

Ecco l’elenco aggiornato ad oggi, 19 giugno, alle 14.50:

Fondazione La stampa Specchio dei Tempi
Raccolti 204.560 euro che, come si legge sul sito «verranno presto impiegati nella ricostruzione e ristrutturazione di asili e scuole a Sant’Agostino, San Felice e Mirandola».

Tg5 – Il resto del Carlino
La raccolta che si appoggia a Mediafriends è già a quota 2.183.739,23 euro. La destinazione verrà decisa da un comitato che è ancora da nominare.

Corriere della Sera – TgLa7
La raccolta fondi legata alle due testate giornalistiche ha raccolto ad oggi 2.200.000 euro.

Croce Rossa Italiana
Il primo dato parziale è di 150.000 euro da cui però mancano le donazioni da conto corrente postale, che ci mettono più tempo ad essere trasferite.

Enel Cuore - Repubblica
Fino ad oggi hanno raccolto 200.000 euro che verranno ai terremotati emiliani individuando specifici progetti di utilità  sociale a favore della popolazione più vulnerabile come famiglie fragili, anziani e persone con disabilità. Le donazioni potranno essere effettuate, fino al 31 luglio, tramite l'IBAN: IT54 Z030 6903 2646 1523 0152 638 - C/C intestato a Enel Cuore Onlus presso Banca Intesa San Paolo

Anmvi (Associazione Nazionale Veterinari Italiani)
Le donazioni ancora non è chiaro a quanto ammontino. La base, messa a disposizione per le emergenze dall’associazione però ammonta a 10.000 euro.

Save the Children
220.000 euro
donati al Fondo emrgenze istituito dall’associazione. Verranno spesi per il coinvolgimento dei bambini in attività ludico-educative nelle zone del terremoto.

Ibo Italia
Sono di 11.455 euro le donazioni sul conto corrente aperto dall’associaizone presso Banca Prossima da destinare alla ricostruzione.

Caritas
I primi soldi arrivati dalla colletta nazionale promossa Conferenza Episcopale Italiana sono 1.400.000 euro

Regione Emilia Romagna
La raccolta isituzionale della Regione , tramite conto corrente, ha raccolto sino ad ora 1.102.000 euro. Donati da 3.051 persone di cui il 3% aono stranieri.  

In allegato una galleria fotografica del lavoro dei volontari in Emilia Romagna e il Report Donazioni in Pdf

 


Tag associati all'articolo:  raccolta fondiTerremoto Emilia 2012

Condividi post
Repost0
28 febbraio 2012 2 28 /02 /febbraio /2012 07:31

 

 

Un bellissimo film che vi lascerà senza fiato, e che vorrete condividere con altri. Un commovente cortometraggio di 22 minuti, un messaggio di speranza e tenacia.
Protagonista è Nick Vujicic, di cui abbiamo già inserito altri video molto toccanti e significativi, ma questo li batte tutti.
Estramente efficace per riflettere su noi stessi, su ciò che siamo e su ciò che possiamo diventare.
Titolo originale: The Butterfly Circus, regia di Joshua e Rebecca Weigel.
Il video si trova su Youtube da dove si può scaricare con apposite estensioni per Firefox o in altri modi.

 

VI CONSIGLIO DI GUARDARLO 

 

ciao dal vostro Punzecchiatore

 

 

Condividi post
Repost0

Presentazione

  • : IL PUNZECCHIATORE
  • : ....oggi come oggi si tende a non esprimere pubblicamente le proprie idee per non urtare la sensibilità dell'altro,questo alla lunga può far perdere la propria identità ad un intera generazione. A.O
  • Contatti

Archivi

Link