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13 ottobre 2010 3 13 /10 /ottobre /2010 00:49

Mi chiedo spesso in questi giorni perchè una vicenda triste e aberrante come quella dell'uccisione di Sarah Scazzi sia oggetto di una enfasi enorme fino alla nausea da parte dei media. Anche le storie più tristi e becere vengono spettacolarizzate all'infinito . A me sinceramente questo modo di fare "INFORMAZIONE " comincia a dare molto fastidio .

Ho trovato questo articolo di Rodolfo Casadei che ne da una chiave di lettura che io condivido .

Come sempre vi propongo la lettura e lascio a voi  ogni commento.

ciao e a presto dal vostro punzecchiatore.

 

 Perchè il delirio mediatico intorno alla povera Sarah e al suo assassino?

 

 

di Rodolfo Casadei
Tratto da Tempi dell'11 ottobre 2010

 

Di nipoti uccise dallo zio per abietti motivi la cronaca italiana dal Dopoguerra ad oggi ne ha conosciute, purtroppo, altre.

Perché allora l'enfasi enorme dei media sul crimine di cui è rimasta vittima Sarah Scazzi e di cui è autore Michele Misseri? Per venire incontro all'ondata emotiva che sale dall'opinione pubblica. Ma è un'ondata che i media stessi, soprattutto la televisione, hanno in questi mesi alimentato. E non solo in questi mesi.

Dalle trasmissioni d'inchiesta sul privato come Chi l'ha visto ai varietà del genere di Carramba, ai reality come Il grande fratello, l'Isola dei famosi, ecc., da vent'anni a questa parte la televisione ha deciso, per aumentare l'audience e quindi realizzare profitti pubblicitari e costruire carriere, di diventare il grande sostituto emotivo della vita che gli spettatori non vivono. La rappresentazione ossessiva e guardona del mondo degli affetti -da quelli più banali dei bisticci puerili della casa del Grande Fratello a quelli tragici delle passioni capaci di omicidio- risponde alla domanda di emozioni di una società anafettiva, tiepida e mediocre in tutti i suoi sentimenti, qualunque sia il loro segno. Perché alla solidità dei rapporti umani del passato -quelli belli come quelli brutti, quelli liberanti come quelli schiavizzanti- sono subentrati i rapporti liquidi dell'era dell'individualismo e della “me society”.

Il sovradimensionamento della comunicazione virtuale e rappresentativa nel nostro tempo è contemporaneamente causa ed effetto dell'impoverimento antropologico: non ci sarebbe questa invasività della tivù se il mondo delle relazioni fosse vitale; allo stesso tempo la televisione alimenta la patologia, diffondendo l'idea che il senso di ogni dramma non è pienamente realizzato se non è totalmente esibito di fronte all'intera società catodica. Ma l'esibizione sul palcoscenico televisivo, cosciente o estorta come nel caso della madre di Sarah Scazzi, altro non è che il modo più crudele con cui una persona può essere espropriata dell'esperienza della propria vita, trasformata in spettacolo per il pubblico avido di droga emotiva.

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  • : IL PUNZECCHIATORE
  • : ....oggi come oggi si tende a non esprimere pubblicamente le proprie idee per non urtare la sensibilità dell'altro,questo alla lunga può far perdere la propria identità ad un intera generazione. A.O
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